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Lo faccio all'italiana

lunedì 24 settembre 2007

Apologia del disordine


C’erano a Manhattan due edicole una di fronte all’altra. La prima aveva scaffali ordinati con le riviste rintracciabili sempre al computer; nell’altra i periodici erano disposti a casaccio ed i proprietari per gestire il magazzino andavano a memoria. La prima rivendita ovviamente attirava molta più clientela.
E’ sopravvissuta solo la seconda edicola, vendeva meno giornali ma i suoi introiti non erano divorati dal costo del personale che ordinava e delle tecnologie extra. Il disordine è stato più vantaggioso.
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Recenti studi hanno confermato che il disordine conferisce i seguenti vantaggi:
Flessibilità: consente di adattarsi più rapidamente e con meno sforzo all’ambiente.
Completezza: sopporta un assortimento maggiore e più vario di elementi.
Risonanza: aiuta l’armonia e lo scambio di informazioni con l’ambiente esterno, essenziali per la sopravvivenza.
Inventiva: giustappone in modo casuale gli elementi di un sistema favorendo ispirazione e creatività.
Efficienza: consente di realizzare gli obiettivi con minor consumo di risorse.
Robustezza: è difficile da disgregare e da copiare

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"Se una scrivania in disordine è segno di una mente disordinata, di che cosa è segno, allora, una scrivania vuota?" A. Einstein

6 commenti:

Matteo G ha detto...

Un saluto a Bebbo, per il suo corto "Disordine" al quale ho avuto l'onore ed il piacere di collaborare

Anonimo ha detto...

Grandioso!

Anonimo ha detto...

Perfettamente d accordo!
Dovresti vedere il mio armadio...
Ti spaventeresti anche tu, te lo assicuro!

Franz ha detto...

Vi consiglio di leggere "Ordine e disordine" di L. De Crescenzo. Saluti!!!

Anonimo ha detto...

..troppo vero..
..io nel mio disordine ritrovo tutto...quando metto a posto nn trovo più niente..
..meglio essere disordinati..

Matteo G ha detto...

Il disordine è solo negli occhi di chi guarda.

 

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