Spaghetti Blog

Lo faccio all'italiana
martedì 28 agosto 2007
giovedì 23 agosto 2007
Vacantia: il rimaner vuoto un ufficio; il tempo in cui nelle scuole cessano le lezioni, o le assemblee e le accademie tacciono per cagion di riposo.
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Matteo G
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venerdì 17 agosto 2007
Al paese
Si, un nome buffo per una minuscola frazione di poche case e di ancor meno abitanti, i vecchi che soli rimangono a popolarlo durante l’inverno, praticamente tutti miei zii, che si godono i tre mesi estivi di compagnia dei nipoti e figli che salgono dalle città per godersi un po’ di pace, di fresco, di salute.
Da piccolo pensavo al destino di quel luogo, una volta che i vecchi non ci fossero stati più, malinconicamente prendevo atto di quanto fosse effimero l’ambiente in cui trascorrevo le ore spensierate di ragazzino in vacanza, tra i campi, i boschi e gli amici di una vita.
Paradossalmente tutto è rimasto come allora, sono passati gli anni ma quella ventina di case sono ancora su con i loro rispettivi abitanti, almeno quelli per me significativi. I miei zii, in qualche modo non ce né uno che non sia mio parente, sono sempre lì ad accogliermi con una felicità esagerata, con le stesse domande e le stesse affermazioni sul tempo della mia permanenza e su che giovanotto sono diventato.
Ciò che è cambiato sono i ragazzi, in qualche modo tutti miei cugini, ognuno ha fatto la propria strada e pochi sono quelli ritrovati. Sarà che io negli ultimi anni mi sono fermato poco su, così da trovare ormai gruppi affiatati nei quali rimango comunque un po’ estraneo, ma sento di essere in realtà quello meno cambiato. La smaliziatezza dell’infanzia non esiste più, ha lasciato posto a personalità ben dissimili da quelle di una volta. Chi per noia si ubriaca, d’altra parte non c’è altro da fare se non le carte ed il calcetto che sembrano diventati robaccia.
Diciamo che ognuno di quelli che l’estate va su ha la sua vita invernale privata e distinta, mettiamoci soprattutto che la situazione lì si è evoluta così, lasciandomi fuori a causa delle mie rare e rapide apparizioni… per fortuna. Per fortuna perché sono riuscito a non cancellare i ricordi belli legati a quei posti ed a quelle persone, sono rimasti intatti senza subire alcuna evoluzione, semmai un po’ di delusione.
Nota positiva: come al solito, dovunque si va, si incontra la gente del mitico Montale. Un piacere noto a coloro sanno il mio affetto verso quella scuola, e raddoppiato dal fatto che essa ormai fa parte del mio passato, ma di un passato che terrò stretto a me il più possibile.
Tornato alla realtà nel pomeriggio eccomi a fare di nuovo le valigie per partire in mattinata con Giacomino e la sua moto per Fiastra, dove ci aspetta Flavio per una tre giorni che si prospetta nel migliore dei modi.
A presto
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Matteo G
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domenica 12 agosto 2007
Un pò di censura
E' tremendo, per chi ama l'arte, pensare che espressioni artistiche possano essere censurate quando poi in realtà il loro contenuto risulta non essere eccessivo, semmai ironico o di forte impatto. Vi mostro, commentandoli, pochi esempi di pubblicità censurate: assolute genialate la visione delle quali è stata negata ai più, tranne che a chi se le va a cercare nel web ed ai frequentatori spaghettivori del mio blog.
Le cose belle dell'estate in questo caso sono dei bei seni che vengono paragonati a gustose mozzarelle, tra l'altro il costume ha la stessa fantasia della confezione del prodotto. Di forte impatto ma per niente volgare, non è la prima volta che una pubblicità mostra dei seni pergiunta coperti.
CENSURATA dall'Istituto Autodisciplina Pubblicitaria, il Giurì ha ritenuto che in questa pubblicità si mercifica il corpo della donna.
Fatti la (birra) Cubana, è tra l'altro scritto sulla bottiglia e non sulla donna. Ma è stata
CENSURATA perchè il doppio senso che identifica la cubana con la birra è una forma di mercificazione della donna.
Geniale. Se trasporti pacchi non puoi avere idea migliore che pubblicizzarti così. Oltre al divertentissimo gioco di parole (rinforzato da un'immagine forte ma non eccessiva) si fa un'associazione d'idee tra la cura che ogni uomo ha per il suo e quella che l'azienda ha nei confronti dei pacchi (quelli postali) dei clienti, l'intento è quindi sottolineare l'affidabilità. Non è daccordo il Giurì che l'ha
Squisitamente geniale. Pubblicizzare un servizio offerto facendoci dell'ironia sopra. In realtà la ditta in questione tiene veramente tuo figlio "tra le palle".
Chi ha detto che il sesso ha età? Il messaggio di questa pubblicità di Jeans lascia intendere che con i suoi prodotti non si smette mai di essere giovani, semmai dando una "svecchiata" allo stereotipo dell'anziano.
Qui a salvare l'immagine è il nobile messaggio che non può essere meglio lanciato che in questo modo: Perchè andare in giro con una pelliccia di animale è meno volgare che andare in giro con la propria? (tra l'altro ingrandita in fotomontaggio ottenendo anche un effetto quasi ironico)
E ora viene il bello. Fin ora abbiamo visto dei prodotti creativi censurati. Qui assistiamo invece ad una pubblicità che in qualche modo, anche se non in maniera manifesta, suggerisce un comportamento sbagliato. Se un bambino non mangia la verdura non bisogna prenderne semplicemente atto e sostituire ad essa delle vitamine; la soluzione al problema è "educare" il pargolo a mangiare le verdure. Quale bambino, vedendo l'immagine in questione ed il messaggio pur troppo esplicito, non direbbe "ecco mamma, non darmi più la verdura che non mi piace, comprami le vitamine". Pubblicizzare un prodotto del genere in questo modo è diseducativo tanto quanto fare una reclame di un'enciclopedia a fumetti per "ragazzi che hanno poca voglia di andare a scuola", quasi ad offrire una valida e piacevole alternativa ad una cosa necessaria.
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Matteo G
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martedì 7 agosto 2007
Le foto della Sicilia!
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Matteo G
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mercoledì 1 agosto 2007
Impressioni di Luglio
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Matteo G
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Arieccomi
Ho avuto molte conferme da questa esperienza, soprattutto riguardo il rapporto tra me e gli altri e riguardo le donne ed i rapporti amorosi. Tutto non fa che porre sostegno alla visione che ho del mondo.
Torno da una vacanza frenetica da essere quasi estenuante (la conseguenza di avere amici iperattivi e fissati morbosamente col mare) ma indubbiamente divertente nonostante la mancanza di una componente fondamentale ad ogni villeggiatura che si rispetti: il riposo.
Pur dormendo neanche 6 ore a notte mi sono divertito sempre: perché ero con i miei fratellini, perché mi trovavo in un posto stupendo, perché ne ho visitati di ancor più belli, perché ho conosciuto persone speciali, buffe, esilaranti, mitiche, bizzarre, perché ho fatto fuoristrada con Giacomino, perché giocavo a beach volley…
A Messina e dintorni ho fatto begli scatti, al più presto aprirò una sezioncina su Spaghetti Foto nella quale li condividerò con chi voglia essere partecipe dei piccoli attimi catturati prontamente dalla mia Canon.
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Matteo G
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