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Lo faccio all'italiana

lunedì 16 luglio 2007

Me e gli altri


Per rendere la nostra vita più semplice ci creiamo degli schemi mentali nei quali rientra la normalità ed al di fuori dei quali sta ciò che definiamo strano, diverso, anormale. Sono poche le persone che riescono a rendersi conto di queste sovrastrutture, ancora meno quelli che arrivano a farne a meno. Spesso maledico il modo in cui sono, la mia continua ricerca della qualità delle cose, del giusto e del vero; invidio troppe volte chi sa abbandonarsi alle regole apparenti del nostro modo di pensare senza metterle in discussione, chi crede che una cosa vada bene così perché così va bene a tutti, chi cerca un certo tipo di rapporto interpersonale perché è così che si sta insieme. Il rapporto tra due persone è l’alchimia che si crea tra le volontà di entrambi, non c’è un modo giusto di stare insieme, di essere amici. I rapporti sono in continua evoluzione perché gli uomini che li compongono sono esseri in continua evoluzione, attraverso le esperienze che li cambiano ogni giorno, e cercare di bloccare un rapporto in uno schema fisso (ad esempio il fidanzamento, con i suoi diritti-doveri reciproci e tutte quelle cose che sembrano niente più che rituali) è una forzatura utile soltanto a semplificare la vita nel tentativo di ignorare e di non accettare la vera essenza caotica di essa.
Li invidio, i normali, perché vengono capiti. Quando si è come la maggior parte delle persone è facile essere capiti. Io per farmi capire devo mediare, mettermi nei panni di chi ascolta e per quanto possibile al suo livello nell’intento di essere comprensibile.. no, non parlo in maniera complicata, ciò che risulta di difficile approccio è il modo che ho di intendere il mondo, di interpretare la vita andando oltre ciò che appare, perché credo che i problemi vadano affrontati alla radice e a pochi è dato di afferrare qual è la vera radice di molti problemi. Si contano sulle dita di una mano le persone con le quali ho tentato di avvicinarmi in un discorso al mio vero punto di vista, sono quelle di cui ho o avevo più stima, ma chi più chi meno si è rivelato sempre un fallimento, tanto da arrivare, oltre che a rivalutare in negativo una delle persone che avevo di fronte, a rinunciare all’idea di essere capito in pieno da qualcuno. Una brutta rinuncia.
Risulta difficile se non impossibile far rinunciare a vedere le cose nel modo più comunemente accettato, mentre con le persone in cui credo ci ho sempre provato, con la maggior parte delle altre rinuncio in partenza. Il mio bisogno di fare sempre la cosa giusta viene visto come una bizzarria, divento una specie di fenomeno da baraccone quando cerco di ragionare con gli altri invece di adeguarmi al molto più di moda “si vabbè ma sti cazzi”. E quelli che cerco di fare sono i più spiccioli dei miei ragionamenti, e già per quelli gli altri mi fanno sentire un alieno, figuriamoci se mai mi azzarderei ad affrontare argomenti di un maggior livello: verrei considerato da manicomio!
Lo so che per molti di quelli che leggono posso sembrare un pazzo farneticante, ma consideratelo uno sfogo che sarebbe legittimo a chiunque si sentisse come me. Non vivo questa cosa come una tragedia, ma allo stesso tempo perdere le persone che si hanno intorno perché esse non riescono a capirti in quanto schiave dei loro schemi mentali non è divertente e non fa affatto piacere, d’altro canto si rinforzano così i rapporti con le persone che rimangono al tuo fianco perché hanno capito come saper accettarti… una sorta di selezione naturale insomma.
Perdonate l’eccessiva introspettività, spero almeno di aver dato buoni spunti per i vostri commenti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

beh nessuno lascia uno dei suoi mega commentoni??
ma posso capire perchè siamo aiutuati a a farci uscire dalla bocca parole troppo normali.. che in questo caso "so na cafonata".. e infatti nemmeno io commenterò ciò che hai scritto, ma farò tesoro di queste piccole perle di vita he messe affianco a tante altre perle costituiscono la collana più bella che indosso ogni ogni giorno..
ma una grande verità devo dirla a tutti i fidanzati mondiali: "Dormite la notte invece di litigare! con la rabbia e il sonno non si risolvono i problemi"..questo discorso a suo tempo già lo feci e tu metthew fosti l' unico che mi diede ragione, forse io e te siamo predestinati all alienazione e l incomprensione eterna.. aspettando la vita nel mondo che verrà.. amen (citazione di Dio!!!!)
vado in vacanza anche io!! baci e abbaracci!
Roberta!

Anonimo ha detto...

non rimanere al tuo fianco non vuol dire non accettarti..almeno nel mio caso! e chi non ti capisce rinuncia ad un mondo speciale..

 

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