Spaghetti Blog



Lo faccio all'italiana

sabato 17 maggio 2008

Gomorra


Un film che colpisce molto più per il contenuto che per il modo in cui è stato girato. Rinunciando a riprese pulite o a virtuosi tocchi di classe si apre una finestra dalla quale lo spettatore si affaccia a tre dimensioni nel mondo dei quartieri campani e della criminalità organizzata, grazie anche all'uso del dialetto (costantemente sottotitolato) che dà l'impressione di assistere personalmente alle vicende che vengono mostrate così come sono e senza romanzature.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Film da mal di testa a causa delle riprese troppo strette che tendono a riprendere poco la scena nel suo intero e troppo alle particolarità dei personaggi. Differentemente dal libro non tratta temi differenti da quelli sentiti ai telegiornali, non denuncia nè descrive cose al di fuori dell'immaginario collettivo come fa invece il libro. L'unica cosa che rende il tutto "diverso" è il costante dialetto sottotitolato, e la naturalezza. Si forse questa è la cosa che sciocca di più in tutto il film. La naturalezza dell'omicidio, delle abitazioni, dei bambini senza infanzia, e perfino quella dello sfruttamento e del disprezzo con il quale i mercenari sporcano e distruggono la loro "amata" terra con i rifiuti tossici delle industrie delle nord. Voto 5 e 1/2...un film punito perchè viste le potenzialità del libro avrebbe potuto sfondare. Micaela

Matteo G ha detto...

Da mal di testa per la perenne e tremolante telecamera a spalla, io i primissimi piani li ho molto apprezzati da buon estimatore del cinema anni 70.
Forse è meglio giudicarlo come prodotto artistico-culturale a se stante, sennò ogni film tratto da libro finisce per deludere! in tal caso credo che guadagni almeno un paio di voti in più! Grazie davvero per il commento
Matteo

 

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