Giovani x Abruzzo

Matteo Gentilucci, 21 anni
«Credo sia una sorta di dovere morale, per tutti i giovani che ne hanno la possibilità, quello di partecipare ad iniziative come queste. Poi più avanti negli anni verranno la famiglia, il lavoro, gli impegni: ora è il momento di aiutare gli altri». Matteo Gentilucci, 21 anni, di Roma, è uno studente lavoratore che nel tempo libero si dedica alla militanza politica, e con le idee molto ben chiare sul perché subito dopo il terremoto ha scelto di partire per l'Abruzzo assieme ai giovani volontari del Ministero della Gioventù. Sono gli stessi perché con i quali esorta tutti i suoi coetanei a fare lo stesso, e a non perdere un'occasione importante per se' e per gli altri. Lui in Abruzzo c'è stato, e vorrebbe ritornare di nuovo. Perché dalla realtà vissuta in prima persona in quei giorni da volontario tra i terremotati è riuscito a trarre moltissimo.«Essere stati al campo della Folgore, a Navelli, ha contribuito ancora di più a rendere questa esperienza particolarmente formativa» dice. Vivere fianco a fianco con i militari, essere trattati come loro pari, condividere le fatiche, le difficoltà ma anche i momenti positivi, e imparare a pensare e lavorare come loro è stato un arricchimento dal punto di vista personale che difficilmente Matteo crede avrebbe potuto maturare altrove. «Da quando non esiste più il servizio di leva non sono certo molte le occasioni per i giovani di entrare in contatto con il mondo militare - spiega - Credo che, qualunque sia la scelta di vita che si intende fare, questa sia una pagina che non dovrebbe mancare tra le esperienze fatte».
http://www.giovaniperabruzzo.it/storie.aspx

2 commenti:
good start
molto intiresno, grazie
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